Quando una storia finisce

Ho una scheda Vodafone dal lontano 2003, anno in cui i miei genitori decisero di regalarmi un Ericsson T10S. All’epoca pagavo gli sms 10 centesimi e 10 centesimi lo scatto alla risposta. Nonostante questo, messaggiavo, in attesa della Summer Card o della Christmas Card per inviare liberamente 100 sms al giorno verso tutti i numeri alla modica cifra di 10€. E lì ci poteva stare. Poi ho cambiato numero, cellulare, abbonamento, sono arrivati gli mms, a 50 centesimi il primo e gli altri gratis per 24 ore, scambiavo le foto con i miei amici, le gif, le suonerie, mi hanno attivato qualche abbonamento del cacchio un paio di volte e ho fatto casino, chiedendo indietro i soldi che mi erano stati sottratti indebitamente. Passano gli anni e finalmente giungono gli smartphone e internet sul telefono (al quale potevi finalmente connetterti senza avere un infarto quando cliccavi per sbaglio sull’icona del cellulare) e iniziano le prime promozioni indistinte. Paghi un tot fisso, chiamate gratis, messaggi gratis, internet gratis. Ok, ci sta. 7 euro al mese. Ok. Aumento, 10 euro al mese. Quella promozione non esiste più. 12 euro al mese. Oh, ma il tuo telefono può essere vittima di virus, non ce la vuoi mettere una protezione internet? 1 euro in più al mese. Altro aumento, si sale a 15 euro al mese totali. E li pago eh, perché la Vodafone prende, perché la Vodafone funziona e mi fa i regali, perché la Vodafone non mi ha mai tradito. Fino al mese scorso. Resto senza credito per il rinnovo della promozione. Ora non ho soldi, ricarico tra qualche giorno. Faccio la maledetta ricarica e rimango a zero. Che cacchio sta succedendo? “Eri povera e dato che non lo eri abbastanza, ti abbiamo levato 99 centesimi per ogni giornata che hai passato senza credito.”. Ngulamamt.
Così finisce una storia d’amore durata 16 anni. Ciao Vodafone, maledetta meretrice. Trovati un altro “protettore” per i tuoi loschi traffici.

Da domani sarò Iliad.