Volevo essere come quei popcorn che non scoppiano quando stanno sul fuoco, ma io avevo sottovalutato la pericolosità di un petardo inesploso

Mi è esploso il cuore. Ero in macchina, andavo da lui, ascoltavo una playlist di brani vari ed è partita una canzone scema. Una di quelle che metti nella playlist così, da sentire a cuor leggero. Per la prima volta ho seguito tutte le parole. Le lacrime hanno iniziato a rigarmi gli zigomi e senza sapere come ho iniziato a singhiozzare senza riuscire a fermarmi. 

Dicembre, le luci, il Natale, i regali da fare, la neve 
La gente che si vuole bene ma noi due avevamo ben altro da fare
E quello facemmo per tre quattro volte ogni giorno, da far concorrenza ai migliori film porno 
Chiudemmo la porta e buttammo la chiave
E a gennaio che feci lo sbaglio di dirle, “Ti amo” all’orecchio 
Dicendolo piano e tenendole con infinita dolcezza la mano
Lei, sorpresa, stupita, stordita, rispose “Io no, fattene una ragione” 
Poi con gli occhi lucidi aggiunse, “È uno scherzo, ti amo coglione”
Poi febbraio, il suo cuore di ghiaccio in tempismo perfetto per stringerci ancora 
Più forte nel letto

L’odore dei fiori di marzo, con i suoi giardini
Ci trovò vicini con gli occhi sognanti a parlar di una casa, un giardino e i bambini
Fortuna che poi venne aprile e quel tiepido sole a ridare vigore a quel solo neurone
Assopito, stordito, ubriaco d’amore

Non imparo mai.

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