Sentiti libero, granchio

Ti guardavo sotto il sole, su uno scoglio, tra le onde infrangenti, sui gusci catarifrangenti. Il secchiello ti ha catturato, un bambino, ci hai giocato, si è annoiato, ti ha abbandonato. Così, con un calcio l’ho fatto cadere (il secchiello, non il bambino) per farti rivedere il mare e l’orizzonte, cacchio! Sentiti libero, granchio!

Ispirato e sospirato da Metodo di sofferenza creativa di Filippo Dr. Panìco

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