Fingers

Io e Lui facevamo l’amore con le dita. Non nel senso di toccarci reciprocamente le parti intime, ma solo toccandoci, tenendoci per mano. Una volta eravamo seduti ad un tavolo a casa di amici. Era sera tardi, erano tutti a letto ed eravamo rimasti solo noi in piedi, aspettando che il sonno ci venisse a far visita. Mi prese la mano e mi baciò le dita, una per una. Le sue labbra sui polpastrelli mi facevano rabbrividire, desideravo la sua bocca su tutto il corpo. Iniziai a baciare le sue, una per una, piano, senza essere precipitosa. Il desiderio cresceva a ogni schiocco di labbra, sempre più intensamente. Senza rendercene conto le nostre mani iniziarono a incrociarsi e le lingue a danzare insieme. Il calore della sua bocca mi inebriava, volevo che mi prendesse lì, senza esitare. Così successe. Ci spogliammo in quella cucina, con i piatti ancora sul tavolo dopo la cena e fece scorrere le sue mani sul mio corpo, sulla schiena, lasciando che le dita solcassero ogni piega, ogni onda. Carponi sul pavimento lo sentii invadermi, stringermi i fianchi e farmi sua, nel silenzio della casa. Ci rivestimmo frettolosamente, ma continuò a baciarmi fino a che non raggiungemmo il letto e ci addormentammo. Non so dire perché ci prese così intensamente e non pensammo alla stanza da letto prima dell’amplesso, so solo che per capire il suo desiderio mi bastava uno sguardo, un gesto, un tocco delle dita.

Stanotte l’ho sognato. Era così reale… ho sentito il suo respiro sulla schiena, le labbra sulle dita. Ho ripensato a quella cucina, ai nostri amici che non hanno mai sospettato nulla di quella serata. I brividi continuano a corrermi lungo il corpo. I sogni finiscono e il mattino è crudele. Non so dove sia ora, ma stringersi le dita, ancora una volta, ci riporterebbe esattamente lì. Con le dita tra le dita e le mani strette.

Dimenticare è lungo

Ricordo la sala d’attesa. Il tempo che mancava. Le lancette che giravano e lui che fumava fuori. Ricordo l’ansia di fare tardi. Quel tipo che mi giudicava senza conoscermi. La voglia di scappare legata alla necessità di restare. Ricordo le parole dure di chi non capiva che per te è stato solo amore. Ricordo le palpitazioni, le mani sudate, le corse in motorino. La seconda ora, l’acqua della fontana in bagno, la testa che girava e la voglia di piangere.

Dimenticare è lungo.