Quando un’amica torna single

E forse è vero che mi sveglio e non ti cerco. Forse è sano che non ti parli e non mi pento. È giusto e ovvio che ti scusi e non ti sento. Forse in fondo un po’ però mi sei rimasto dentro. Non ti voglio, non ti ascolto, sei un lamento. Però poi parliamo insieme, stesso accento. Un buco al cuore, qui nel petto, hai fatto centro. Sono stanca, triste, affranta, vuota dentro. Quel fuoco ardente dentro me ormai l’hai spento. Del mio dolore il tuo contatto è l’epicentro. Del mio equilibrio ho smarrito il baricentro. Di notte, si, vorrei parlare, ma mi addormento. Quante bugie ti ho perdonato? Cinquanta? Cento? Ormai son tante, troppe, le ricordo a stento. È vero, adesso sono ancora in sbattimento. Mi distraggo, non ci penso, ma ancora stento. Riesco solo a guardare in faccia il fallimento. Mi hai detto: È stato un solo un po’ un fraintendimento. Ma certe cose non le vedo, me le sento. E non dovrai fare nessun altro giuramento, ormai è fatta, chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro. Sarà dura, ma riuscirò in questo intento, certo non facile, siamo in isolamento. Lascerò andare ogni mio fare violento e tornerò a correre, libera come il vento.

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