Non servono le ali per capire il cielo

Lo lascia andare via così, di sfuggita imboccando la porta in fretta mentre cerca di non arrivare tardi in ufficio, ma di non lasciarmi sola. Lo sussurra quasi, sorride, intanto piango per la mia inadeguatezza e la sofferenza dei miei dolori fisici, buttandola lì come se fosse la cosa più normale del mondo… tipo “Ehi, c’è del latte in frigo, se vuoi fare colazione”, invece non ha niente a che fare né con il frigo né con il latte. È scorretto, perché non può far finta che sia normale, che vada bene per ogni situazione, specie ora che combatto con le mie viscere. Sono ore, giorni, mesi che ci vediamo, stringiamo, scambiamo le vite, le parole, i respiri. Come faccio ad esserne felice ora? Come dovrei riuscire a sorridere mentre un pugnale mi trafigge lo stomaco ed indaga senza remore i percorsi tortuosi di quei successivi 7 metri? Come dovrei riuscire a dirgli, anche solo guardandolo, che non servono le parole giuste per la completezza, ma il fatto che le abbia lasciate fluire, senza pensarci, mi rasserena?

Me e le paranoie. Capitolo ennesimo.

Amo le luci calde

La mia Canon, il fuoco, il sole al tramonto d’estate. Amo quelle sfumature dal giallo al rosso che passano tutte le note dell’arancio, amo guardarti alla luce delle candele. Amo le luci soffuse, quelle che non fanno rumore, che cullano assieme ad una musica jazz una serata tranquilla su una poltrona sdrucita, amo il fumo che emana la sigaretta lasciata lì ad illuminare il tuo profilo nudo. Amo le suggestioni che sanno dare le lampade verso il soffitto, l’immaginario e immaginifico senso delle cose riflesse, riviste, proiettate, piroettate tra i pensieri importanti e altri meno.

Amo le luci calde perché mi ricordano te. I tuoi abbracci. Il tuo sorriso. Il tuo colore. Il tuo calore.

Innamoràti – Innamòrati

È San Valentino. Auguri, auguri.

Ci hanno sfrantecato i single che lo odiano. Ci hanno abboffato i fidanzati che lo snobbano. Nè, ma che vulit’? Partendo dal fatto che Natale è Natale, nasce Cristo, nessuno ci crede e lo si festeggia comunque ogni anno, a Carnevale ogni scherzo vale e pure se non ci vestiamo ci sfondiamo lo stomaco di chiacchiere e dolcetti vari, cosa avete contro San Valentino? È una festa commerciale, d’accordo, e con questo? Non lo è qualsiasi festa? Ogni scusa è buona per il commercio, anche il due novembre (chiedete alle agenzie di pompe funebri). Eppure San Valentino proprio non scende. Personalmente sono ormai 13 anni che lo festeggio e me ne vanto, perché se in questo mondo di materialismo e freddezza ci lasciamo andare a qualche romanticheria con la scusa di celebrare un martire ternano, il problema proprio non riesco a vederlo. E poi è la festa degli innamorati e l’amore non ha sesso, luogo, razza, religione né tempo. Si può essere innamorati di se stessi, di un ideale, di un cane, della vita, della musica, del Papa, di Barbra Straisand e cogliere questo giorno per sorridere un po’ di più e prendere le cose con più leggerezza. Quindi, se non sei tra gli Innamoràti, INNAMÒRATI!